Ambiente e consumo di energia

Con il 2021 è iniziato l’anno dell’Ambiente e gran parte dei Paesi del mondo si sono impegnati a sostenere e promuovere iniziative a tutela del Pianeta, iniziando dal recupero e riciclaggio dei materiali usati che i popoli scartano senza un riutilizzo.

Dall’Europa all’Asia, dall’Africa alle Americhe, il problema è sempre lo stesso! In un periodo di grande pandemia, dove la situazione epidemiologica ha frenato bruscamente il ritmo della vita moderna, molti cittadini si sono chiesti come risolvere i grandi problemi che oggi minacciano la vita nel nostro pianeta.

Catastrofi naturali come terremoti, inondazioni, aumento della temperatura globale, scioglimento dei ghiacci, ecc, ma anche tante malattie sempre più aggressive che attaccano l’uomo e che lo ammalano inesorabilmente attraverso l’uso indiscriminato di fitofarmaci, pesticidi e veleni di ogni genere, sono il grande pericolo che stiamo vivendo.

Anche il grande consumo di suolo e della materia prima che lo compone è oggi una seria minaccia per tutta l’umanità. Basti pensare alle quantità enormi di sabbia, ghiaia e cemento che da oltre un secolo vengono impiegate per costruire strade, palazzi, aeroporti, piazze, ponti e quant’altro usato dall’uomo.

Ma oggi ci si chiede: questi materiali naturali e pregiati che utilizziamo senza risparmio alcuno, sono facilmente recuperabili e riutilizzabili dopo un primo uso, oppure no? Evidentemente no, o forse solo in piccola quantità!

Ecco dunque che è già tempo di sostituire i prodotti tradizionali usati nelle costruzioni con altri di nuova generazione, spesso con qualità e costi migliori, che oltre a limitare fortemente i danni all’ambientale, richiedono anche molta meno energia per produrli e, quindi, un minor costo economico per approvvigionarli.

La qualità ed il prezzo sono sempre stati i due parametri che hanno governato l’economia ma da oltre mezzo secolo, ed in particolare negli ultimi 20 anni, si è imposto un terzo parametro (la limitazione delle risorse naturali) e poi un quarto (il surriscaldamento del pianeta, causato della troppa energia termica immessa in atmosfera).

Ecco perché si e pensato di studiare ed inventare una soluzione anche per le fondazioni antisismiche delle nostre case che, anche se confinate nel sottosuolo, costituiscono nell’edificato una significativa quantità di materia prima che mai, poi mai, sarà riciclata e riutilizzata con le stesse qualità, e quantità per successivi impieghi.

Più qualità e meno sprechi! è quello che proponiamo con la nuova Geosmart,

La fondazione ultraleggera e resistente al tempo stesso, abbiamo studiato e realizzato per offrire al mercato, convenienza, qualità e recupero a fine ciclo di ciò che possiamo trasformare e riutilizzare.

L’impiego dell’acciaio che le nostre fabbriche producono, del polistirene e di altri materiali secchi e completamente riciclabili, ci ha permesso di sederci al tavolo dei produttori europei riconosciuti green per la qualità dei prodotti e la loro compatibilità ambientale.

L’impiego del polistirene come derivato della lavorazione del petrolio, ne è la prova. L’energia richiesta per produrre 1,0 mc. di poliuretano, rispetto quella richiesta per produrre 1,0 mc. di cemento è di 15 volte inferiore.

Cosa dite, è significativo?

Se poi pensiamo a quanta energia si consuma per confezionare del legno pressato con materiali compositi sintetici, che ne conferiscono la massima resistenza e durevolezza nel tempo, non rimane che abbandonare le vecchie tecnologie.

Cambiare e rinnovarsi è diventato un obbligo, ma spesso è pure conveniente.

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