Cos’è Geosmart, come funziona e come si installa

E’ una fondazione studiata nei particolari, per essere funzionale e conveniente nell’impiego su spazi ristretti e non facili da raggiungere e lavorare con i mezzi d’opera tradizionali.

Molti sono i cantieri e gli ambienti dove è necessario disporre di punti fondazionali confinati dentro spazi angusti, dove l’esecuzione di una base fondazionale tradizionale su cui appoggiare una colonna od una muratura, può risultare assai difficile se non impossibile.

Pensiamo ad esempio alla città di Venezia, dove passare dentro alle calli e portare il cemento da una barca fino all’interno di un fabbricato da restaurare, diventa quasi sempre un lavoro difficile, faticoso e piuttosto costoso.

E’ questo grande vantaggio pratico, ma anche economico, che merita sicuramente un approfondimento. E’ bene infatti ricordare che i materiali con cui viene realizzato questo tipo di manufatto fondazionale, oltre che leggeri e resistenti nel loro assieme, sono tali da consentire un’elevata capacità portante, a fronte di un’area di sedime e volume d’ingombro assai ridotti. Ciò è possibile proprio grazie alla leggerezza dei materiali utilizzati che, una volta assemblati, consentono di ottenere risultati stupefacenti e rapidi da verificare. Come ogni altro tipo di fondazione anche Geosmart, che ricordiamo essere una fondazione speciale, catalogata anche come fondazione mista, ovvero composta da un microplinto sintetico vincolato centralmente da un micropalo a vite di opportune dimensioni, viene solitamente istallata dentro ad uno scavo, anche poco profondo, sul quale viene steso del pietrisco o della sabbia grossa fino a quota di progetto e, quindi, lisciata e compattata per rendere ottimale il piano d’appoggio del “geo plinto” istallato.

La messa in opera avviene completamente a secco, perciò il posatore dovrà disporre solamente degli attrezzi e dei mezzi necessari per poter eseguire a regola d’arte la posa in opera.

L’attività da svolgere consiste in:

  • Predisporre la sede di installazzione, controllando misure e quote di riferimento
  • Infiggere il micropalo autoancorante, lasciandone una parte fuori terra (circa 40 cm.), per permetterne il collegamento solidale con il dado fondazionale prismatico predisposto, attraverso la chiave di fissaggio
  • Istallare il dado fondazionale infilandolo, attraverso il foro camicia, sul fusto tubolare del palo rimasto fuori terra
  • Giuntare con i due bulloni la chiave di fissaggio che collega il palo al dado Geosmart, rendendo solidale la connessione
  • Avvitare con adeguata strumentazione la chiave di fissaggio collegata alla testa del palo, esercitando una discreta pressione di serraggio
  • Togliere, dopo aver controllato le quote degli allineamenti assiali lungo le tre direzioni (x,y,z,) gli attacchi rapidi dell’attrezzatura e, quindi, passare alla successiva installazzione.

E’ opportuno ricordare che i dadi fondazionali Geosmart possono essere impiegati anche senza l’elemento palo ancorante, laddove non ve ne sia la necessità o il sito geologico non lo consenta.

E’ il caso di costruzioni proiettate su materiali terrosi particolarmente duri da penetrare (Ghiaie, arenarie, rocce, massetti, sottofondi, ecc.) dove il dado fondazionale serve per distribuire uniformemente il carico assiale scaricato dal pilastro colonnare, ma che non necessita di essere vincolato alla base d’appoggio, ma semplicemente appoggiato.

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